Parco auto italiano, il più vecchio d'europa: 1 veicolo su 4 ha piu di 15 anni
- MARCO FOSCHI
- 30 nov 2023
- Tempo di lettura: 2 min
L'età del parco auto circolante, quello italiano è il più vecchio d'Europa. Infatti, l'età media delle auto è pari a 11 anni e 10 mesi e un veicolo su cinque (che corrisponde al 20% del totale) è una Euro 0-1-2, con almeno 18 anni di anzianità.

Le auto Euro 0 o vecchie di 30 anni sono responsabili del 73% di tutte le emissioni inquinanti in Italia, nello specifico di polveri sottili (PMx) (Rapporto 2020 del Centro Studi Fleet&Mobility, condotto su dati ACI). Le Euro 6 sono responsabili solo dell’1,6% delle emissioni, ma parliamo appena del 23% del parco auto nazionale nel suo complesso.
Se riuscissimo ad eliminare tutte queste vetture (euro 0 e over 30 anni) dalle nostre strade, riusciremmo ad abbattere il 93% delle emissioni totali di PMx
Nel 2009 l'eta media dei veicoli era di 7.9 anni oggi di 11,8, l'elettrico non decolla. Con il tasso di rinnovo attuale del parco veicoli servirebbero ben 26 anni per sostituire i veicoli obsoleti ancora in uso sul nostro territorio, che rallenterebbero quindi il piano della prossima transizione energetica.
Le cause sono da ricercarsi nel sussegursi di crisi economiche degli ultimi 15 anni e in generale del contesto economico nazionale sfavorevole.
Le nuove immatricolazioni sono passate da 2mln di unità nel 2019 a 1,4mln del 2022
Flop veicoli elettrici - Anche di fronte a una forte crescita delle domande dei veicoli elettrici, la diffusione in Italia tentenna: il volume di immatricolazioni delle elettriche pure raggiunge il 9,3% nel nostro Paese, mentre la media dei 5 principali mercati europei registra il 20% (che comprende Germania, Francia, Italia, Spagna e Gran Bretagna). Quindi l’Italia si trova solo davanti ai numeri della Spagna (al 7,9%) e ben lontano dal 26% della Germania, dal 18,6% del Regno Unito e dal 18,3% della Francia per quanto riguarda le immatricolazioni delle auto a batteria. Una delle cause può essere legata a una rete di infrastrutture di ricarica poco diffusa, che ci posiziona infatti al quindicesimo posto nella classifica europea: mentre la media del nostro continente conta 6,6 punti di rifornimento di energia ogni 100 chilometri, in Italia è pari a 4,7.
BILANCIO NEGATIVO -6,3Miliardi - Gli incentivi e un parziale recupero del mercato, hanno permesso al fatturato del 2021 di crescere dell’11,3% sull’anno della pandemia, passando 32,6 miliardi di euro a 36,3. Tuttavia, sono numeri lontani da quelli del periodo pre-covid, con un settore che generava 42,6 miliardi di euro nel 2019, ben 6,3 in più di quelli di oggi. Un danno che ha colpito anche le casse dello Stato: se il gettito IVA nel 2019 era di 7,69 miliardi oggi è di 6,55, comunque in crescita rispetto al buco del 2020 (nell’anno della pandemia l’erario ha ricevuto un gettito di 5,89 miliardi).
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